Ecco il commento ad un articolo pubblicato sul blog "ci sono pomeriggi in cui " :
Cara professoressa,
innanzitutto complimenti per la
scelta dell' articolo davvero originale ed interessante , un nuovo modo per
approfondire e contestualizzare ma soprattutto per riflettere e non dimenticare
.
Perchè in effetti è di questo che
si tratta: non permettere che ciò che è accaduto passi inosservato , ma che
servi da insegnamento ( anche se , a mio modesto avviso, un insegnamento
costato troppo) alle future generazioni.
Ebbene , appena letto questo
articolo e la sua richiesta di commentarlo, ho subito pensato che questo testo
era animato dallo spirito opposto a quello che dovrebbe regnare nella giornata
della memoria . Ma mi spiego meglio.
Innanzitutto fin dalle prime
parole si può comprendere che il testo è stato scritto per "sollevare il
polverone" , per destare scandalo, per portare visibilità all'autore e al
direttore della testata. Un classico della nostra società : appena si nota una possibilità di commercializzare
il dolore, la vita , le esperienze delle persone , ecco che questo viene fatto,
cadendo , purtroppo sempre più spesso nel cattivo gusto e nella mancanza di
rispetto. Mi dispiace molto fare queste affermazioni, ma la realtà che ci
circonda non può che portarci spesso e fare riflessioni di questo genere.
Nauseata quindi da questo genere
di giornalismo , non ho intenzione di discutere ancora su scrittori di questo
calibro, proprio per non lasciare che il loro ignobile scopo di ricavare
successo da questa situazione venga raggiunto. Tuttavia sono convinta che da questo articolo si possano ricavare
altri spunti di riflessione , questa volta nei confronti delle storie tirate in
ballo e non sulla nostra società.Credo
infatti che sia ridicolo e poco
rispettoso paragonare un' immane sciagura come quella della Shoah ad un
incidente in mare . Per quanto io da italiana debba difendere ad ogni
costo il comandante Schettino, seguendo
la mia natura di "avvocato del diavolo" e trovando questa idea quasi
"razzista" più che patriottica ( se ancora di patria si può parlare...),
non ho alcuna intenzione di farlo. Voglio dire che ha di certo le sue colpe,
tra cui quella di aver abbandonato la nave e lasciato allo sbaraglio equipaggio
e passeggeri, tuttavia se da una parte non voglio del tutto assolverlo, dall'
altra non voglio condannarlo con la stessa facilità . Non penso che sia tutta
una sua responsabilità, così come non è stata tutta di Hitler la responsabilità
dell' olocausto, ma soprattutto il suo è stato un errore umano. Che sia stato
dettato dalla eccessiva noncuranza , dalla voglia di eccedere, e anche un po'
dalla sfortuna per chi ci crede, in ogni caso non può essere assolutamente
paragonato alla premeditarietà della Shoah. E tutto questo ci porta ad un
ultima ma non meno importante riflessione : se non riflettiamo abbastanza su
quanto è successo....se nn conosciamo a fondo ...se permettiamo che persone
"ignoranti" in materia scrivino e commentino con fare
presuntuoso.....se la nostra mancanza di tatto ci porta a fare una chiara
azione di razzismo....saremo mai in grado di ricordare???