domenica 12 febbraio 2012

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Ecco il commento ad un articolo pubblicato sul blog "ci sono pomeriggi in cui " :


Cara professoressa,
innanzitutto complimenti per la scelta dell' articolo davvero originale ed interessante , un nuovo modo per approfondire e contestualizzare ma soprattutto per riflettere e non dimenticare .
Perchè in effetti è di questo che si tratta: non permettere che ciò che è accaduto passi inosservato , ma che servi da insegnamento ( anche se , a mio modesto avviso, un insegnamento costato troppo) alle future generazioni.
Ebbene , appena letto questo articolo e la sua richiesta di commentarlo, ho subito pensato che questo testo era animato dallo spirito opposto a quello che dovrebbe regnare nella giornata della memoria . Ma mi spiego meglio.
Innanzitutto fin dalle prime parole si può comprendere che il testo è stato scritto per "sollevare il polverone" , per destare scandalo, per portare visibilità all'autore e al direttore della testata. Un classico della nostra società :  appena si nota una possibilità di commercializzare il dolore, la vita , le esperienze delle persone , ecco che questo viene fatto, cadendo , purtroppo sempre più spesso nel cattivo gusto e nella mancanza di rispetto. Mi dispiace molto fare queste affermazioni, ma la realtà che ci circonda non può che portarci spesso e fare riflessioni di questo genere.
Nauseata quindi da questo genere di giornalismo , non ho intenzione di discutere ancora su scrittori di questo calibro, proprio per non lasciare che il loro ignobile scopo di ricavare successo da questa situazione  venga raggiunto. Tuttavia sono convinta che da questo articolo si possano ricavare altri spunti di riflessione , questa volta nei confronti delle storie tirate in ballo e  non sulla nostra società.Credo infatti  che sia ridicolo e poco rispettoso paragonare un' immane sciagura come quella della Shoah ad un incidente in mare . Per quanto io da italiana debba difendere ad ogni costo  il comandante Schettino, seguendo la mia natura di "avvocato del diavolo" e trovando questa idea quasi "razzista" più che patriottica ( se ancora di patria si può parlare...), non ho alcuna intenzione di farlo. Voglio dire che ha di certo le sue colpe, tra cui quella di aver abbandonato la nave e lasciato allo sbaraglio equipaggio e passeggeri, tuttavia se da una parte non voglio del tutto assolverlo, dall' altra non voglio condannarlo con la stessa facilità . Non penso che sia tutta una sua responsabilità, così come non è stata tutta di Hitler la responsabilità dell' olocausto, ma soprattutto il suo è stato un errore umano. Che sia stato dettato dalla eccessiva noncuranza , dalla voglia di eccedere, e anche un po' dalla sfortuna per chi ci crede, in ogni caso non può essere assolutamente paragonato alla premeditarietà della Shoah. E tutto questo ci porta ad un ultima ma non meno importante riflessione : se non riflettiamo abbastanza su quanto è successo....se nn conosciamo a fondo ...se permettiamo che persone "ignoranti" in materia scrivino e commentino con fare presuntuoso.....se la nostra mancanza di tatto ci porta a fare una chiara azione di razzismo....saremo mai in grado di ricordare???

2 commenti:

  1. Cara Giusy,
    ho letto il testo e di seguito ti propongo alcune correzioni:
    1. Non ho ben compreso il senso del periodo che ti riporto:
    "Tuttavia sono convinta che da questo articolo si possano ricavare altri spunti di riflessione , questa volta nei confronti delle storie tirate in ballo e non sulla nostra società."


    2. Perché ritieni che da "italiana" devi difendere il comandante Schettino? Non devi, piuttosto, "difendere" e richiedere la verità dei fatti?

    3. Più in generale, considera che il testo doveva far riflettere sul razzismo e sui meccanismi che lo innescano anche a nostra insaputa, invece nel tuo commento finisci... per difendere un comandante di una nave crociera!
    Questa mi sembra la prova di come un cattivo giornalismo possa far deviare la nostra attenzione dalle cose veramente importanti!?!

    La prof.

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  2. Cara Professoressa,
    prendo spunto proprio dall'ultimo punto del suo commento per chiarire il mio punto di vista.
    "Questa mi sembra la prova di come un cattivo giornalismo possa far deviare la nostra attenzione dalle cose veramente importanti!?!"
    Per avere un'idea più chiara possibile del tutto, sono andata a ricercare l' articolo originale pubblicato sulla testata tedesca Spiegel (che può trovare tradotto in italiano sul sito http://www.unita.it/italia/l-articolo-dello-spiegel-tradotto-in-italiano-1.375935). La lettura d'insieme, l'articolo tedesco e la risposta della collega italiana pubblicata su "il Giornale", mi ha fornito ulteriori spunti che hanno ulteriormente suffragato il mio punto di vista , che vado meglio a spiegarle.
    Il senso del mio pensiero ruota attorno ad un "NO ALLA STRUMENTALIZZAZIONE", poichè sia Jan Fleischhauer che la giornalista italiana hanno "usato" Schettino per gridare a gran voce le loro posizioni politiche.
    1) Il giornalista tedesco ha usato Schettino per denigrare l' Italia e tutti i paesi "minori" che approfittano di ogni pettegolezzo/evento/strategia per distogliere l' attenzione nazionale da quello che è invece un problema serio e grave come il "deficit" dell' euro , dal quale non se ne esce se non a condizione che tutti gli altri paesi si uniformino alla perfetta nazione della "RAZZA GERMANICA ". Del resto, afferma Fleischhauer, il fallimento dell' euro era scontato , in quanto bastava far visita a Napoli o nel Peloponneso , per capire che l' eliminazione fisica delle "barriere" non avrebbe di certo garantito l' unione di paesi che congenitamente hanno ideologie profondamente diverse .
    2) La giornalista italiana ha estratto dal discorso di Jan Fleischhauer , che io ho interpretato più che altro come un "inno alla perfetta razza tedesca" e che ha in se anche un desiderio di deridere gli altri paesi europei , il riferimento all' errore di Schettino , per far risaltare l' offesa e quindi il diritto di difendersi e di ribattere , riportando alla cronaca, visto il periodo, i nefasti episodi della Shoah.
    Il mio è quindi un no alla strumentalizzazione: lasciamo ad ognuno le proprie colpe , ma soprattutto non mettiamo sullo stesso piano i 2 momenti, perchè a mio avviso quello di Schettino è un errore ( e per questo verrà giudicato ), l' altro un ORRORE .
    Ritornando alla Shoah nel primo articolo tedesco non ne viene fatta menzione, nel secondo caso viene utilizzata come "tesi a favore" della posizione italiana. Anche in questo caso abbiamo quindi una strumentalizzazione, con l'aggravante del "cattivo gusto" per il periodo in cui è stata proposta . Queste caratteristiche comuni nel "cattivo giornalismo" portano a paragonare un errore umano ad una immane sciagura così come permettono di appigliarsi ad esso per poter parlare della differenza fra razze. Trovo tutto questo riprovevole in quanto questo cattivo costume fa si che le " cose importanti" vengano accantonate o peggio ancora strumentalizzate in luogo di tutto ciò che fa spettacolo e audience.

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